Avete mai sentito dire: “Non ho tempo, scusa”?
Piuttosto che: “Ah se avessi tempo, sembra non averne mai a sufficienza”.
A me è capitato spesso ultimamente, e la cosa mi ha messo veramente a disagio.
Ma come non abbiamo tempo? Siamo sempre più di corsa.
Riunioni, code in auto, lavori dell’ultimo minuto, magari per coprire incompetenze altrui, ritardi… sempre più lunghi, ovunque, in ogni campo.
Per scherzo l’altro giorno ho chiesto ad un collega… ma se tu avessi più tempo, se il giorno fosse più lungo, che faresti? “Ah lavorerei meglio, riuscirei a fare meno code, sarei più puntuale con la moglie…, smetterei di fumare” mi ha risposto, “perché sarei meno nervoso”.
Io credo invece che non cambierebbe nulla, anzi fumerebbe di più molto probabilmente.
Siamo così coinvolti in questo “non aver tempo”, che la maggior parte neanche se ne accorge più. Una frenesia che è diventata quotidianità.
Quindi vi domando… ne vale proprio la pena, e soprattutto, proprio non possiamo far diversamente?
Non sarebbe meglio rallentare un po’ quando possibile, quando realmente questa corsa non occorre e magari ascoltare le proprie esigenze? Io credo sia proprio il caso di pensarci.
Immaginare quanto possa esser salutare una passeggiata in campagna ad esempio. Oppure accompagnare un proprio famigliare, un amico, a far una cosa a lui cara, piuttosto che aver cura di quel che si prepara per cena, invece di correre spesso a surgelati che non hanno il senso di esistere se non per chi li produce?
Non mi dite che non avete tempo… qualcosa si potrà pur tagliare.
Perché è proprio il tempo la nostra vita migliore e non averne rispetto non porterà lontano. Io ci sto provando, con calma, ascoltandomi.
Poi le cose accadono… come sabato che inaspettatamente mi sono trovato a cercare luvertin con un amico. Non ricordo di averlo mai fatto… .
Bello prendersi cura di se, rallentare un po’ questa frenesia… sorridere ed ascoltarsi.
Riprendere fiato per ripartire.
Ecco questo magari si potrebbe fare, un buon punto di partenza… e non mi rispondete che non si può, non ci credo!
Prendete “tempo” prima di parlare….
Ingredienti
1 mazzetto di luvertin
farina di ceci
curcuma
acqua
olio evo
1/2 cipolla
sale iodato
pepe
Preparazione
Nota : La farinata, quella “seria”, si prepara in due tempi, cioè fatta la crema di farina di ceci, la si lascia riposare minimo tre ore, dopodiché possiamo lavorarla… diversamente sarà pur sempre farinata… però la consistenza sarà diversa perché la farina non avrà avuto il tempo di assorbire l’acqua… quindi per favore prendetevi il tempo necessario… perché altrimenti farinata non è!
Versiamo quindi un bel bicchiere di farina di ceci dentro un contenitore da cucina.
Dopodiché, aiutandovi con un frustino, piano piano aggiungiamo acqua fredda e facendo attenzione a non creare grumi, piuttosto che una crema troppo liquida, giriamo fino a quando tutta la farina avrà completamente assorbito l’acqua.
A questo punto aggiungiamo un cucchiaio di olio evo, un pizzico di sale iodato e mischiando energicamente, versiamo mezzo cucchiaino di curcuma per dare ulteriore colore rosso alla nostra frittata.
Lasciamo riposare per circa tre ore abbondanti.
Dopodiché, imbiondita una mezza cipolla tagliata finemente in una padella antiaderente con olio evo caldo, facciamo saltare i nostri luvertin, chiamati anche asparagi selvatici.
Li tagliamo quindi grossolanamente e dopo alcuni minuti in cui saranno ancora croccanti e non completamente cucinati, versiamo il liquido di farina di ceci(*).
Facciamo attenzione che la crema di farina sia ben distribuita, che copra tutto e si infili ovunque insomma.
Quindi copriamo ed a fiamma bassa, attendiamo che cuocia il tutto.
Possiamo anche non “girare” mai la nostra frittata, facendo però attenzione a non tenere alta la fiamma, altrimenti la bruceremo da un lato mentre dall’altro sarà praticamente cruda.
Quindi a cottura ultimata, (ogni tanto sollevo la frittata per verificare che non si bruci), la facciamo scivolare in un piatto e chiamati i commensali, magari per un aperitivo offriamo la nostra frittata accompagnata da una grattata di pepe nero che non guasta!
Buona festa!
PS: Per ottenere queste frittatine uso una piccola padella antiaderente con il bordo alto. Più o meno larga come un piatto, mi permette di ottenere una consistenza piuttosto alta, utile per contenere verdure o cosa ho piacere di unire alla frittata.
(*) Ho pensato di usare della curcuma per esaltare il colore della farinata.
Effettivamente non appare di un colore più acceso? Interessante associazione… provare per credere!
Ingredienti
1 mazzetto di luvertin
farina di ceci
curcuma
acqua
olio evo
1/2 cipolla
sale iodato
pepe
Preparazione
Nota : La farinata, quella “seria”, si prepara in due tempi, cioè fatta la crema di farina di ceci, la si lascia riposare minimo tre ore, dopodiché possiamo lavorarla… diversamente sarà pur sempre farinata… però la consistenza sarà diversa perché la farina non avrà avuto il tempo di assorbire l’acqua… quindi per favore prendetevi il tempo necessario… perché altrimenti farinata non è!
Versiamo quindi un bel bicchiere di farina di ceci dentro un contenitore da cucina.
Dopodiché, aiutandovi con un frustino, piano piano aggiungiamo acqua fredda e facendo attenzione a non creare grumi, piuttosto che una crema troppo liquida, giriamo fino a quando tutta la farina avrà completamente assorbito l’acqua.
A questo punto aggiungiamo un cucchiaio di olio evo, un pizzico di sale iodato e mischiando energicamente, versiamo mezzo cucchiaino di curcuma per dare ulteriore colore rosso alla nostra frittata.
Lasciamo riposare per circa tre ore abbondanti.
Dopodiché, imbiondita una mezza cipolla tagliata finemente in una padella antiaderente con olio evo caldo, facciamo saltare i nostri luvertin, chiamati anche asparagi selvatici.
Li tagliamo quindi grossolanamente e dopo alcuni minuti in cui saranno ancora croccanti e non completamente cucinati, versiamo il liquido di farina di ceci(*).
Facciamo attenzione che la crema di farina sia ben distribuita, che copra tutto e si infili ovunque insomma.
Quindi copriamo ed a fiamma bassa, attendiamo che cuocia il tutto.
Possiamo anche non “girare” mai la nostra frittata, facendo però attenzione a non tenere alta la fiamma, altrimenti la bruceremo da un lato mentre dall’altro sarà praticamente cruda.
Quindi a cottura ultimata, (ogni tanto sollevo la frittata per verificare che non si bruci), la facciamo scivolare in un piatto e chiamati i commensali, magari per un aperitivo offriamo la nostra frittata accompagnata da una grattata di pepe nero che non guasta!
Buona festa!
PS: Per ottenere queste frittatine uso una piccola padella antiaderente con il bordo alto. Più o meno larga come un piatto, mi permette di ottenere una consistenza piuttosto alta, utile per contenere verdure o cosa ho piacere di unire alla frittata.
(*) Ho pensato di usare della curcuma per esaltare il colore della farinata.
Effettivamente non appare di un colore più acceso? Interessante associazione… provare per credere!
Ingredienti
1 mazzetto di luvertin
farina di ceci
curcuma
acqua
olio evo
1/2 cipolla
sale iodato
pepe
Preparazione
Nota : La farinata, quella “seria”, si prepara in due tempi, cioè fatta la crema di farina di ceci, la si lascia riposare minimo tre ore, dopodiché possiamo lavorarla… diversamente sarà pur sempre farinata… però la consistenza sarà diversa perché la farina non avrà avuto il tempo di assorbire l’acqua… quindi per favore prendetevi il tempo necessario… perché altrimenti farinata non è!
Versiamo quindi un bel bicchiere di farina di ceci dentro un contenitore da cucina.
Dopodiché, aiutandovi con un frustino, piano piano aggiungiamo acqua fredda e facendo attenzione a non creare grumi, piuttosto che una crema troppo liquida, giriamo fino a quando tutta la farina avrà completamente assorbito l’acqua.
A questo punto aggiungiamo un cucchiaio di olio evo, un pizzico di sale iodato e mischiando energicamente, versiamo mezzo cucchiaino di curcuma per dare ulteriore colore rosso alla nostra frittata.
Lasciamo riposare per circa tre ore abbondanti.
Dopodiché, imbiondita una mezza cipolla tagliata finemente in una padella antiaderente con olio evo caldo, facciamo saltare i nostri luvertin, chiamati anche asparagi selvatici.
Li tagliamo quindi grossolanamente e dopo alcuni minuti in cui saranno ancora croccanti e non completamente cucinati, versiamo il liquido di farina di ceci(*).
Facciamo attenzione che la crema di farina sia ben distribuita, che copra tutto e si infili ovunque insomma.
Quindi copriamo ed a fiamma bassa, attendiamo che cuocia il tutto.
Possiamo anche non “girare” mai la nostra frittata, facendo però attenzione a non tenere alta la fiamma, altrimenti la bruceremo da un lato mentre dall’altro sarà praticamente cruda.
Quindi a cottura ultimata, (ogni tanto sollevo la frittata per verificare che non si bruci), la facciamo scivolare in un piatto e chiamati i commensali, magari per un aperitivo offriamo la nostra frittata accompagnata da una grattata di pepe nero che non guasta!
Buona festa!
PS: Per ottenere queste frittatine uso una piccola padella antiaderente con il bordo alto. Più o meno larga come un piatto, mi permette di ottenere una consistenza piuttosto alta, utile per contenere verdure o cosa ho piacere di unire alla frittata.
(*) Ho pensato di usare della curcuma per esaltare il colore della farinata.
Effettivamente non appare di un colore più acceso? Interessante associazione… provare per credere!